Emanuela Nava

Chi sono

Chi Sono


“Sognare è importante. È la suprema libertà di pensare, è la bellezza dell’immaginare, è la voglia di cambiare, è il senso pieno dell’ideazione, è il progetto, è il destino preso nelle proprie mani”.

Antonio Faeti

Sono nata a Milano, dove vivo e lavoro.
Da bambina volevo fare la disegnatrice di lavandini, ma, a furia di dirmi che non sapevo dipingere, ho buttato via il pennello e mi sono messa a scrivere.
“Da grande voglio andare in Africa a parlare con i leoni” ho scritto sul muro della mia camera.
Così, appena ho potuto, zaino in spalla e teiera in mano, sono partita. I leoni rimasero stupefatti: soffiavo così forte dentro la teiera che ne usciva proprio un bel ruggito.
Al mio ritorno ho fatto l’attrice di teatro, la copy writer e infine la scrittrice.
Ho pubblicato molte storie per bambini e ragazzi, che hanno vinto alcuni premi, tra cui il Grinzane Cavour. Per cinque anni sono stata persino autrice e sceneggiatrice dell’Albero Azzurro, il programma tv della Rai per i più piccoli.
Amo viaggiare e amo molto l’Africa, spesso presente nelle mie storie. Dopo aver conosciuto il continente africano, infatti, sono rimasta incantata dal carattere solare dei suoi abitanti, che affrontano in un modo leggero, quasi con ironia, le difficoltà della vita.
E sono stata rapita anche dalla natura selvaggia e indomabile della loro terra, che, se per alcuni può essere paurosa e pericolosa, per me, che amo così tanto i boschi e le foreste, è accogliente e protettrice. 

Incontro con i bambini delle primarie – Trezzo d’Adda

Amo molto anche l’India, dove è nato mio figlio Khurshid.
E vado spesso in un monastero induista nei boschi sopra Savona, a fare magnifici ritiri di yoga, tra una samoza e una pakora. Si chiama Gitananda Ashram ed è una piccola India in miniatura. Ha anche una casa editrice, che ha lo stesso nome della dea dell’abbondanza “Laksmi”. Per “Laksmi” ho pubblicato “Dall’India il respiro dei bambini del mondo”.
Tra i molti libri che ho scritto e che consiglio anche agli adulti che sono stati bambini sognatori come me, ce n’è uno per cui sono molto felice di avere imparato a scrivere “Il gatto che aveva perso la coda”, uno dei numerosi titoli delle “Storie al Quadrato” di Carthusia. Grazie a metafore e simboli le Storie al Quadrato cercano di sciogliere le intricate matasse che ingarbugliano la vita degli animali protagonisti e della Signore Bambine e dei Signori Bambini che leggono le loro avventure.

Carthusia nel cuore

Così “Il gatto che aveva perso la coda”, voluto dall’Istituto dei Tumori di Milano per i bambini che fanno la radioterapia alla testa, permette dal 2010 ai piccoli lettori di non essere più sedati durante i trattamenti. Un coraggioso miracolo che nasce dalla potenza delle storie. E anch’io dal 2010 non mi stanco mai di raccontare a tutti la storia del gatto tigrato che, grazie al suo coraggio, trova una coda da tigre in capo al mondo.
Adoro leggere ai bambini e ai grandi. Amo andare nelle scuole, nelle biblioteche e nelle librerie. Racconterei e ascolterei storie dalla mattina alla sera.
Mi piace moltissimo scrivere e leggere, perché mi piace tutto quello che ho imparato in prima elementare. E leggere è una bellissima parola che nasce dal latino lĕgĕre e significa raccogliere e scegliere. L’ho imparato alle medie.

Corso di lettura a voce alta per adulti – © ISMR Bellinzona

Così ho scritto anche “82 Parole per cambiare il Mondo” (Piemme), perché, tra i miei tanti amori, amo moltissimo anche l’etimologia.
Ecco un esempio: “Cosa raccogliamo mentre leggiamo? Segni, disegni, geroglifici antichi, forse ancora in parte da decifrare? O parole che diventano visioni? Visioni improvvise di un mondo che fino a pochi istanti prima non avremmo saputo neppure immaginare. Parole da raccogliere riga dopo riga. Pagina dopo pagina. Respirando a ogni virgola. Pungendo i nostri pensieri a ogni punto. Segni che, come semi, scegliamo, raccogliamo e accogliamo. Semi di alberi maestri che ci portano sempre più lontano.” 

Alla fiera di Bologna con Fuad Aziz

Mi piace molto leggere e mi piace molto insegnare anche agli adulti a leggere a voce alta. Tra etimologia, mitologia, alchimia e esercizi di respirazione impariamo insieme a visualizzare con molta beatitudine ogni parola che pronunciamo.
Comunque in Africa sono tornata molte volte.  E in uno stagno sacro ho persino accarezzato un coccodrillo. Non ho più paura di nulla, ho pensato. Se certe cose incredibili possono accadere, la vita è molto più di un sogno.

Stagno Sacro dei Coccodrilli – Serekunda (Gambia)