La mummia che fuggì dal museo

di Emanuela Nava

All'inizio dei tempi non c'era niente. Né luce, né buio. Né sole, né stelle. E il Padre delle cose si annoiava a morte.
Non sapeva cosa fare, non sapeva con chi parlare.
"Parlerò da solo!" disse un giorno.
"Signor Padre delle cose, conosci un sistema per vincere la noia?" domandò a se stesso.
"Sì, un modo ci sarebbe."
"Davvero, Signor Padre delle cose, dimmi subito qual è!"
"Impara a suonare."
"Alla mia età?!" esclamò il Padre delle cose che in vita sua non aveva mai strimpellato quattro note.
"Sì, alla tua età, non è mai troppo tardi, pigrone!"
Il Padre delle cose sbadigliò. Era così annoiato, che a pensarci bene, sarebbe andato a dormire, ma visto che quell'altro dentro di sé insisteva, prese chiodi e martello e costruì una sanza.
Una grande sanza con la cassa armonica di legno e le lamelle di metallo che vibrarono al passaggio delle dita. 
Il Padre delle cose ci impiegò pochissimo ad imparare a suonare e, mentre pizzicava il suo strumento, sentiva solo una grande allegrezza. Altro che sbadigli! La noia era fuggita via, perché dove si alza una musica non c'è posto per lei.
Così il Padre delle cose suonava, cantava e ballava e la sua gioia era tale che non si accorse di ciò che accadde.
Dalla prima nota nacque il sole, che porta la luce. La seconda creò la luna. Al vibrare di un'altra lamella apparve la terra. E poi fu la volta dei mari, dei fiumi, dei deserti gialli e delle praterie in fiore. Da una melodia festosa vennero gli insetti, gli uccelli e i pesci. Un ritmo forte generò gli elefanti, i leoni e le lucertole matte. Una sinfonia celeste diede la luce agli alberi, all'aria e al vento. Tutto si creò dalla musica, e dall'armonia nacque la sinfonia del mondo. 
Che concerto sublime! il Padre delle cose suonava con così tanta grazia! Eppure, chi l'avrebbe mai detto? all'improvviso sbagliò. 
Gli scappò, forse fu l'emozione, una nota stonata e da quel suono acuto nacquero l'uomo e la donna. E dietro alla donna, dalle note impazzite della sanza, uscì una folla di bambini di tutti i colori. Bianchi, neri, gialli, verdi, a strisce e a puntini. Migliaia di bambini zebrati e tigrati che si distribuirono sulla terra dal mare al deserto, dalle montagne alla foresta.
E quando il Padre delle cose si accorse di avere generato gli esseri umani, esclamò: "Povero me! Se ne è andata la noia, ma anche la pace!"

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