Ciliegie e Bombe

di Emanuela Nava

Caro diario, le salamandre fanno la pipì velenosa. Lo devo dire ai miei nuovi genitori. Si sono appena trasferiti in campagna e certe cose non le sanno.
Se una salamandra vi spruzza le mani di pipì, cari mamma e papà, dovete subito correre a lavarvi e guai se per sbaglio vi mettete un dito in bocca. Morite, ecco quello che vi succede.
Io comunque non ho paura delle salamandre.
Sono meno pericolose delle bombe.
Hanno un bel colore giallo e nero, e se stai attento, non ti fanno male.
Delle bombe, invece, non ti puoi fidare. A Svadevic, nella ex Jugoslavia dove sono nato, ne cadevano proprio tante. Sembravano i fuo- chi d’artificio che avevano fatto il giorno che era venuto il Presidente.
Fortuna che dal cielo qualche volta scendeva anche la neve. Quando vivevo con la mamma e il papà, mi ero costruito una slitta con un grosso telo di plastica e mi divertivo un mondo a scivolare giù, lungo la strada in discesa. La guerra faceva molta più paura ai grandi che ai bambini, perché loro stavano sempre ad ascoltare la tivù e al telegiornale dicevano che i generali non smettevano mai di litigare. Ma noi ragazzi giocavamo tutto il giorno in strada, ed era una festa, perché non c’era più benzina, e le automobili non potevano passare.
La conoscete, cari genitori italiani, la pesca della bottiglia? Si costruisce una canna da pesca con un bastoncino e una corda che termina ad anello. Poi si cerca di pescare la bottiglia. È difficile sollevarla, infilando solo l’anello, ma chi riesce vince un premio. È un gioco per maschi, perché il premio è il bacio di una ragazza. Io vincevo sempre i baci di Milena, la ragazza più bella del paese.
Chissà se anche i miei nuovi genitori sono belli! Non li voglio né troppo magri, né troppo grassi. E neppure con i capelli bianchi. Vorrei avere un catalogo dove scegliere la mamma e il papà più belli d’Italia.
Io tengo per la Juve. Mi chiamo Dragan, ho un orecchino e sono bello come uno zingaro.
Me lo dice sempre la direttrice dell’Istituto.

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