Caro Parco

di Emanuela Nava

Mia sorella colleziona cartoline illustrate. Raffigurano case bellissime di tutto il mondo: palafitte del Borneo, igloo del Polo Nord, grattacieli con le finestre d’alabastro colorate dello Yemen, persino case del Mali con i tetti a punta come i cappelli delle fate.
Da grande vuole girare il mondo e arrivare fino a Timbuctù, dove le case sono fatte di terra e sembrano castelli di sabbia.
Ma un giorno il postino le ha recapitato una cartolina che giungeva da un luogo sconosciuto. C’era scritto: arrivederci, ma la firma non c’era e l’illustrazione non era chiara.
Allora mia sorella, che si chiama Lia e ha otto anni e sei mesi, ha pensato che si trattasse di uno scherzo molto bello. Ogni mattina arrivava una nuova cartolina, e lei la riponeva con cura insieme alle altre.
Alla fine ha capito.
-È un puzzle!- ha esclamato. –Se metti le cartoline in ordine scoprirai un luogo da sogno.
-Da sogno?- ho domandato.
-Sì, Francesco, come vorresti che fosse la casa dei tuoi desideri?- mi ha chiesto, all’improvviso.

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