caro dinosauro

di Emanuela Nava

Sul pavimento della nostra stanza ci sono 4000 impronte di dinosauri. Le ho dipinte su fogli bianchi con colori e pennelli. Impronte di Branchiosauro, di Anchiceratopo, persino del T.Rex, il bel predatore antico dagli occhi blu.
Non sono 4000, Lia, dice mio fratello, contando. Non sono 4000 per chi non ha immaginazione, rispondo, mentre misuro le impronte e, davanti a orme più lunghe del mio braccio, lancio un urlo di ammirazione e raccapriccio. Riconosci le tracce del Brontosauro dalla grande unghia? È un erbivoro del giurassico: guarda come i suoi passi si intrecciano con quelli del Dimetrodonte, il drago con i denti a sciabola.
Aiuto! grida Francesco. No, non temere, il drago terrificante passa di lì 250 milioni di anni prima che il gentile sauro nasca. Lui tace, sospira e tace. Come fai a sapere tutte queste cose, Lia? Alle bambine non piacciono i dinosauri. Chi l’ha detto? rido, mostrando i denti da Bambiraptor.

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