Cara terra

di Emanuela Nava

Oggi è fiorita la rosa. La bella rosa canina che cresce sul mio balcone. Ho spalancato la finestra e ho infilato le mani nella terra umida. C'era profumo di rosmarino, timo e liquirizia. Nella fioriera la mamma ha piantato fiori e erbe odorose. Anche il basilico, la salvia e il dragoncello. Mio fratello mi guardava e non capiva.
-Stai facendo il pane? mi ha chiesto Francesco, perché muovevo le dita nella terra scura, come se volessi impastarla.
-Sì.- ho riso io. Ma non scherzavo. -Con la terra si fa il pane, l'insalata e persino la casa.
-La casa?
-Sì la casa. Non lo sai che i mattoni sono fatti di terra? E che in Africa e in India molte case sono costruite solo con la terra cruda e la paglia?
-Anche l'uomo è fatto di terra.- ha detto allora mio fratello, dandosi un sacco di arie. È corso in casa, ha preso il libro di lettura. E quando è tornato sul terrazzo pareva un maestro: "Dio plasmò l'uomo con polvere di suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita". È scritto nella Bibbia.
Ho sorriso. La terra tra le mie dita era morbida e fragrante. Avrei voluto anch'io modellare figurine di uomini o di animali, ma avevo paura di fare solletico alle piantine e ai piccoli vermetti che vivono tra le loro radici.

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